La rivelazione di Confcommercio Treviso segnala un andamento sostanzialmente piatto: ripresa percepita ma non realmente avviata
Lo scenario provinciale secondo la rilevazione Confcommercio:
– Andamento tiepido dei saldi invernali, che denotano l’effettiva perdita di appeal, iniziata ormai da anni. Per oltre la metà degli intervistati (54,8%) i saldi sono in linea con l’andamento dello scorso anno, solo il 21% si sente di affermare un miglioramento ed il 23% conferma un leggero peggioramento;
– Per quanto riguarda le vendite la maggioranza delle risposte si divide tra stabilità (32%) e calo (29%), mentre preoccupa un quasi 20% di intervistati che registra un forte calo, contrapposto ad un 2% ed 8% di intervistati che invece affermano un rialzo delle vendite.
– Analoga situazione per il fatturato, che rispetto alle vendite presenta contrazioni negative maggiori: a fronte di una stabilità del (quasi) 30%, si registra un calo progressivo che passa dal 40% (-2%) , al 22% (-6%). Scarsa la percentuale di coloro che dichiarano percentuali crescenti: il 7% (+2%) e solo l’1% (+7%). Ciò significa che lo scontrino medio sta diminuendo.
– Sostanzialmente positivo il collegamento con l’apertura del nuovo museo e l’andamento delle rassegne artistiche: il 41% dichiara di aver notato un aumento delle vendite, il 25% non lo ha notato, mentre il 33% non riesce ancora a fare un bilancio preciso rispetto al collegamento con la cultura;
– Chiaro e sostanzialmente “grigio” il sentiment rispetto alla situazione nazionale e politica. In una scala di soddisfazione che va da 1 a 10 le percentuali maggiori indicate dagli intervistati vanno attribuite al 4 (27%), al 5(21%) al 3(19%) al 6 (solo il 5%) per poi scendere sui numeri più bassi di soddisfazione;
– Ancora timida l’accoglienza dell’innovazione, in particolare dell’e-commerce, che, al momento, ha dato risultati economici positivi solo al 4% degli intervistati e medi tendenti al ridotto al 14%. Un abbondante 23% dichiara di “poterci pensare”, mentre lo zoccolo duro del 57% degli intervistati dichiara di non avere in previsione l’avvio di vendite on line.
– Sul fronte sociale, la priorità assoluta per la stragrande maggioranza, indipendentemente dal settore di appartenenza, è la questione sicurezza, che spaventa il 66% dei commercianti.
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